Per comprendere cos’è la tricopigmentazione, è importante chiarire che non si tratta di un intervento chirurgico, né di un metodo per stimolare una ricrescita dei capelli persi. Non cura la calvizie ma è un intervento puramente estetico che crea un realistico camouflage di capelli.
La tricopigmentazione è una evoluzione tecnologica della micropigmentazione estetica e paramedicale realizzata per riprodurre fedelmente la presenza del capello a livello ottico inserendo una minima quantità di pigmento nello strato superficiale del derma del cuoio capelluto.
Questo micro deposito ha la capacità di alterare l’aspetto estetico della zona trattata, ricreando appunto l’effetto del pelo che nasce.
La durata è soggettiva. La pelle è un organo e reagisce in maniera diversa, quindi non posso prevedere quanto durerà la tricopigmentazione e in quante sedute si otterrà il risultato desiderato. Generalmente si programma la revisione una volta l’anno ma può anche capitare che, trascorso questo periodo di tempo, il trattamento sia ancora in ottimo stato e non necessiti di ulteriore intervento, quindi si provvedera a posticipare il trattamento di revisione.
Controindicazioni temporanee: debolezza del sistema immunitario, gravidanza/allattamento, infiltrazioni medico-estetiche, chirurgia plastica, chemioterapia/radioterapia, laser, peeling, cicatrici in corso di guarigione, patologie cutanee sulla zona da trattare (dermatiti, ematomi, eritemi) e infezioni batteriche, virali o micotiche.
Sotto controllo medico: diabete, emofilia, cardiopatia, hiv, anomalie cutanee.
Entrambe le tecniche partono da un principio che le accomuna: l’innesto di un pigmento sotto la pelle.
Ma, principio a parte, sono completamente diverse.
Ecco le differenze tra tricopigmentazione e tattoo:
- Il tatuaggio raggiunge una profondità maggiore mentre la tricopigmentazione dei capelli si ferma nel secondo strato della cute.
- la composizione dei pigmenti da tricopigmentazione è basata su processi che hanno lo scopo di renderli bioriassorbibili e anallergici. Infatti, le polveri metalliche vengono incapsulate con l’ausilio di un materiale simile al silicone che protegge la pelle dal contatto con i metalli e vengono espulse gradualmente dal corpo, scomparendo lentamente e permettendo di ripristinare una forma nuova e pigmento più nitido.
- L’ago impiegato nella micropigmentazione è caratterizzato da corpo ruvido e punta liscia mentre quello da tattoo è completamente liscio.
- Infine, la tricopigmentazione si esegue con il dermografo mentre il tattoo con la macchina per tatuaggio.